lunedì 20 aprile 2020

Il cielo notturno



La donna era appena rientrata in casa, la giornata stava volgendo al termine e non aveva programmi particolari per la serata. Quel giorno era stato intenso e del tutto particolare, inarcò un sopracilio ripensando a ciò che aveva vissuto, poi si tolse le scarpe dal tacco a spillo che aveva alzato la sua statura di quasi 20 centimetri e fece scivolare la minigonna sul pavimento, così, restando in autoreggenti e coulottes di pizzo, si diresse verso il bagno.

sabato 15 febbraio 2020

L'epidemia - informazione

Inizialmente il giornale locale non diede grande importanza all'epidemia che si stava sviluppando in città, altri furono i fatti che colpirono l'opinione pubblica, e altre furono le vicende che interessarono i nostri eroi.
Tutto iniziò da uno strano omicidio a Villa Tedeschi. Le indagini portarono ad un complotto. L'esecutore fu indicato come "l'inglese" un uomo benestante giunto a Parma che aveva preso un appartamento in zona Crocetta e che con un complice aveva avuto tra le mani un potente veleno. Introdottosi alla festa in maschera organizzata dal padrone di Villa Tedeschi, non gli era stato difficile avvelenare lo spumante della padrona di casa.
Ma chi era il socio in malaffare?
Rileggendo le cronache del tempo l'investigatore privato e i suoi soci sono riusciti a risalire al proprietario dell'Antica Farmacia San Giovanni che, inscenato un furto, ha potuto così avere tra le mani il necessario per la mortale mistura.
Egli un chimico-erborista ha preparato il composto e il gioco è stato semplice.
Ma chi è o chi sono i mandanti di questo efferato omicidio?
La domanda ancora resta senza una risposta.
Altri poi sono i fatti che han colpito i nostri eroi, tombe scoperchiate, cadaveri trafugati e tanto altro si "muove" nelle vie di una Parma che a dispetto di quando si veda dall'esterno nasconde qualcosa di insolito e efferato.


giovedì 13 febbraio 2020

L'epidemia

Quando si svegliò Davide, rinchiuso in quella minuscola cella si domandò come ci fosse finito, al suo fianco con le ginocchia sotto il mento sedeva rannicchiato un uomo. La sua vista da prima un po' annebbiata lo riconobbe, era "l'inglese" colui che aveva ucciso la padrona di casa di Villa tedeschi. Si avvicinò a lui e vide l'enorme tatuaggio che si allargava un po' sbavato sul suo petto scarno.
Un secondino si avvicinò alla porta della galera "puoi fare la tua telefonata" disse rivolgendosi al ladruncolo.
Davide sospirò, era un lavoro per Azzeccagarbugli... 
Sentita la telefonata di Davide, l'avvocatessa gli disse di restar tranquillo "entro mezzogiorno ti farò uscire, poi penseremo a come fare per scagionarti del tutto, noi sappiamo chi era il complice dell'inglese".
Una volta finita quella conversazione la donna, guardò la sua agenda, poi affacciandosi alla finestra richiamò l'attenzione di un ragazzino che passava per l'angusta strada "sali, ho un lavoretto per te".
Diede le informazioni e il giovanotto corse via, doveva cercar Luca in arte Brenno, mandarlo ad indagare all'antica Farmacia e da quel ciarlatano dell'illusionista che li aveva cacciati in quel guaio a che scopo poi?
Rimase in slenzio a riflettere, poi iniziò a sfogliare il grosso tomo di Diritto, avrebbe trovato sicuramente qualcosa per tirar fuori dai guai Davide.
Brenno, raggiunto dal ragazzino lesse veloce la missiva, poi si incamminò verso il Duomo, avrebbe fatto due chiacchiere con quel chimico erborista e l'avrebbe sicuramente fatto cadere in fallo accusandolo delle sue malefatte. 

La ragazzina portava abiti sporchi e sgualciti, Pamela le diede due monete poi aprì la busta, al suo interno un disegno, fatto in fretta e furia, riconobbe la mano di Davide, era accompagnato da un biglietto di Azzeccagarbugli "era sul braccio dell'inglese, fai analizzarlo a Teodora poi venite qui, ho altro da mostrarvi".
Ripiegò il biglietto mostrando il disegno alla ragazza che stava seduta vicino a lei "pare ci sia dell'altro".
Silvia si faceva chiamare Teodora nell'ambiente dell'occultismo, era divenuta esperta, guardò il disegno e sul suo viso si dipinse un'espressione compiaciuta poi sottovoce proferì "golem". I suoi pensieri vennero interrotti dal trillare disperato del telefono, l'investigatrice sollevò la cornetta portandola all'orecchio "sì, certo, vengo subito".
Prima di andare da Azzeccagarbugli dovremo andare al commissariato, sono state danneggiate e saccheggiate altre tombe, hanno bisogno di noi".
Le due donne indossarono i soprabiti leggeri e uscirono dall'ufficio, all'eserto la calura afosa di giugno le investì, guardarono la stra da deserta poi il sopraggiungere di una carrozza, Pamela alzò il braccio destro per attirar l'attenzione del cocchiere.
"Presto, in via Repubblica".



Il dottor Cozzoli Alessandro venne raggiunto di prima mattina da un telegramma, si richiedeva il suo intervento all'ospedale Degli Esposti. Aveva letto da qualche parte dell'epidemia di influenza che aveva colpito Parma nelle ultime ore, ma erano successe tante cose e non aveva avuto modo di approfondire l'accaduto. Si vestì veloce e si recò in via D'Azeglio, c'era un gran via vai di persone, entrò e subito un'uomo stempiato con un camice sporco di sangue lo accolse bruscamente "vada in fondo, dovrà visitare alcune persone e far loro un iniezione. Le fiale le trova nell'armadietto, se dovesse finirle chieda del chimico bolognese, un'infermiera scenderà da basso nel suo laboratorio e vi porterà altre fiale. Tutto chiaro?"
Non attese neppure la risposta, girò sui tacchi e si dileguò in una stanza. Il dottor Cozzoli sospirò e si diresse alla stanza che gli era stato indicato, doveva procurarsi una Gazzetta e leggere qualcosa di più su tutta quella faccenda.

(con Alessandro, Pamela, Luca, Silvia, Davide e Simona)

venerdì 28 giugno 2019

Nella penombra della stanza una sagoma più chiara si mosse sinuosa. In sottofondo solo il ronzio della pala che vorticosa muove l'aria calda e umida del tardo pomeriggio. La poca luce filtrante dalla tapparella appena sgrigliata, lascia poco all'immaginazione. La sinuosa donna, vestita solo di una sottoveste di raso danza e mentre le sue movenze silenziose divengono più lente la veste cade sul pavimento lasciando a nudo i turgidi capezzoli, sul ventre guizzano muscoli leggiadri poi il trionfo di quella visione erotica esplode nel monte di venere e più giù lungo le gambe che si muovono lente al ritmo di quella musica immaginaria e silenziosa. Il movimento si placa la donna porta la mano destra alla bocca e simula un bacio verso lo spettatore immaginario