sabato 19 marzo 2016

La regina dei drow

La caverna era buia, i quattro camminavano in fila indiana lungo un sentiero scavato nella roccia, alla loro sinistra, dalla parete frastagliata spuntavano guglie accuminate pericolose, alla loro destra, scendeva il canyon, e a circa un centinaio di metri scorreva lento magma incandescente che ribolliva.
Alak si lamentò per il troppo caldo e subito fu azzittito da Alartes che alla testa del gruppo si fermò inginocchiandosi e tastando il terreno "l'avete sentito?" chiese in un sussurro.
Nessuno disse nulla e tutti si misero in ascolto. L'unico rumore che sentirono fu il perpetuo gocciolare di piccole infiltrazioni dal soffitto e il ribollire del fiume di lava sotto di loro.
Alartes riprese a camminare e lentamente raggiunsero uno slargo. Alak alzò la propria fiaccola imitato da Alartes, Shin e Khellendrox, abituati a vedere anche al buio non dovettero ricorrere alla magia per vedere cosa nascondesse quel luogo.

L'isola di Sandokan/3


La Jeep correva sulla strada sterrata, ogni tanto Sancho doveva correggere la traiettoria con una brusca sterzata del volante, nel frattempo il sole stava calando all'orizzonte.
Khellendrox si voltò per vedere le condizioni delle due donne.
Con sua sorpresa entrambe erano scomparse, si voltò nuovamente, guardò la strada esterrefatto, poi, toccò la spalla di Sancho proprio mentre l'auto fece un sobbalzo, l'uomo alla guida scambiò un breve sguardo con il nano e sembrò capire, batté un pugno sul volante e quindi con la mano sinistra sterzò di colpo. Il mezzo, a quella manovra improvvisa, si piegò lateralmente, entrambe le gomme di destra si staccarono dal suolo e il nano, per cercare di riequilibrare l'assetto si piegò mettendo la testa e la spalla fuori dal finestrino.

L'isola di Sandokan/2


Sancho guidava la Jeep a tutta velocità in quella stretta stradina dissestata, parlava un esperanto piuttosto claudicante tant'è che ad un certo punto Khellendrox gli chiese di parlare nella sua lingua, sicuro che l'avrebbe capito meglio.

Buon weekend!

Pronti per un weekend spumeggiante? Ad ognuno il suo, che sia ottimo e con il sole, non importa se poi sarà in cielo, l'importante è che sia dentro...

venerdì 18 marzo 2016

L'isola di Sandokan

Si faceva chiamare Sandokan, in onore di qualcosa che il padre di suo padre aveva visto o sentito nominare.
Era venuto in possesso di una piccola isola del Pacifico e ora la governava da diverso tempo.
Khellendrox aveva viaggiato tutta la mattina su un piccolo velivolo, e quando scese ringraziò il cielo che il viaggio aveva avuto buon fine, il pilota, un ometto basso e tarchiato, piuttosto anziano gli porse la valigia e poi lo salutò cordialmente.
Nella sala d'aspetto un ufficiale gli controllò sommariamente i documenti poi venne interrotto da un signore distinto.

Buon pomeriggio!

Weekend tra birre, storia e...

giovedì 17 marzo 2016

Buon pranzo!

"Il posto migliore, accogliente e tranquillo dove poter scambiare pareri e sogni? Sicuramente il desco. Nulla è paragonabile a un buon pasto e un buon confronto di qualunque altra cosa, percui se avete bisogno di chiarire, sognare o anche solo parlare, fatelo con i piedi sotto la tavola e vedrete che molte delle questioni che avete in sospeso si indirizzeranno verso un buon risultato" poi l'anziano preso il suo bastone bitorzoluto si alzò "su, ora andate, mi par di aver sentito il vostro stomaco brontolare" sorrise e dopo pochi passi sparì dietro una casa sicuramente abbandonata del villaggio.

Storie di strada/4

Manhu si svegliò si soprassalto, la bocca secca e lo sguardo appannato, si guardò attorno, sembrava una stanza di ospedale, l'arredo minimale era composto da un armadietto, il letto molto tecnologico e un comodino. Dall'unica finestra filtrava una luce giallastra, probabilmente era pieno giorno.
Aiutandosi con le braccia provò a sedersi, a fatica ma ci ruscì poi, prima un piede poi l'altro sentì il freddo del pavimento che a contatto con la pelle cambiò colore. La sensazione da prima sgradevole fu immediatamente diversa, si riscaldò fino ad sere piacevole. La ragazza, sempre aiutandosi con le mani ben piantate sul letto si alzò, un lieve capogiro poi tutto tornò normale.

mercoledì 16 marzo 2016

Storie di strada/3

La via principale era deserta, alcuni negozi avevano lasciato le insegne accese per attirare i clienti danarosi. La Ciprix si trovata al quarto piano di uno di quei palazzi del centro che ancora resistevano malgrado la crisi e i numerosi furti.
Khellendrox parcheggiò la macchina e attraversò la strada, il silenzio era innaturale, all'improvviso un cane latrò alla luna piena e il nano, soprapensiero sussultò portando d'istinto la mano destra alla pistola che teneva nella fondina, un'ultima occhiata alla strada e alla galleria di negozi e poi una breve corsa verso il portone d'ingresso.

Storie di strada/2

Il laboratorio odorava di limatura di ferro e di ozono. Lhilly era china su quella che si sarebbe potuta definire una tuta, sembrò non aver sentito i passi pesanti del nano, poi, quando lui si schiarì la gola, alzò gli occhi.

Buon pranzo!

Sopravvissuti tutti alle Idi di Marzo? Qualche coltello nella schiena ce lo siamo trovati un po' tutti di tanto in tanto, l'importante è saper reggere a qualunque assalto, soprattutto a quello "amico"

Storie di strada/1

Raggiunta la periferia, il nano fermò l'auto in un vialetto malconcio, un tempo doveva avere una pavimentazione di lusso, oggi, la natura aveva preso il sopravvento e nascevano arbusti ovunque. Guardò il capannone che gli aveva indicato Carwen, inizialmente pensò di aver sbagliato indirizzo e schiacciò un tasto sul braccio sinistro, si accese un visore, stava per comporre la chiamata alla donna, poi guardò nuovamente il fabbricato e chiuse il visore.

martedì 15 marzo 2016

Prigioniera?

La strada era bloccata da una pianta caduta di recente, il nano imprecò e batté i pugni contro il volante, l'inseguimento doveva essere interrotto lì, sul più bello. Guardò alle proprie spalle per vedere di far manovra, innestò la retro e girando il volante energicamente il mezzo seppur pesante piroettò a sinistra, fu allora che la vide. In una abitazione al pian terreno, dietro a inferriate arrugginite una donna lo stava guardando.

La fortezza galleggiante e la sua dama

Arrivati sulle rive del lago la nebbia offuscava il nostro sgurdo, le voci giunte a noi dal paese parlavano di una fortezza galleggiante che di tanto in tanto sbucava dalla nebbia sempre fitta nella zona lacustre.
In taverna, un anziano, aveva parlato di una fanciulla che abitava solitaria nella torre, "conosce magie curative e su coloro che hanno intenzioni malvage scatena gli elementi".
Khellendrox, colpito dalle sue parole si era messo in cammino scortato da Alartes e Shin. La regione era salita agli onori della cronaca tempo addietro per via di una battaglia combattuta sulla sponda destra del lago. Creature mostruose, venute da chissà dove e guidate da una figura alta e molto magra avvolta da un vestito nero.

Buongiorno!

Un consiglio, togliete i coltelli dal tavolo...

domenica 13 marzo 2016

Le maschere dei cyborg

La stanza era ingombra di oggetti metallici, fili e sulle pareti luci di svariati colori brillavano mostrando colori sgargianti. Un uomo piuttosto basso e tarchiato stava armeggiando accanto a due creature umanoidi vestite con una camicia di pelle sulla quale spiccavano piccoli ingranaggi dentati, le gambe erano fasciate da pantaloni dello stesso materiale. L'uomo in camice bianco guardò le due creature che immobili sembravano guardarlo con occhi persi nel vuoto.

Inviti sospetti...

Quando giunsero in città Khellendrox, Alartes, Alak e Shin, malgrado ciò che avevano promesso si accomiatarono dagli altri quattro. Il nano indicò loro una taverna dove avrebbero potuto rifocillarsi e poi fare una bella dormita.

Uno scontro inatteso

Dalla piccola radura giunsero rumori di battaglia, Alartes e Alak si staccarono dal gruppo e andarono avanti lasciando alle loro spalle Khellendrox e Shin.
"Questa doveva essere una passeggiata" si lamentò il nano.
"Su, mastro nano, vedrai che non sarà nulla di particolare, magari sono solo piccole scaramucce tra villici" cercò di rincuorarlo l'elfo.
Alak tornò verso di loro fermandosi tra i due "Quattro individui stanno combattendo contro le creature delle colline, Alartes ha deciso di andarli ad aiutare".