domenica 11 giugno 2017

Antiche presenze nella Gola del Clonbringhel

Avevano detto che la Gola del Glonbringhel avrebbe avuto un effetto negativo su di noi e così fu. Non credo sia stato per via delle alte guglie di pietra lavica nera che si alzavano dal terreno brullo oltre i cinque metri, e neppure il silenzio assordante che ci accompagnò per tutta la durata del viaggio, piuttosto credo che a far ammalare uno dopo l'altro i miei accompagnatori furono le strane creature che al tatto inconsistenti ma fisicamente molto pressanti ci affiancarono proprio al calar del sole.
Da prima non ci feci caso poi, quando vidi Sokolonsen barcollare sulla sua cavalcatura, il sospetto si insinuò tra i miei pensieri e così, come il mio maestro mi aveva insegnato, socchiusi gli occhi, sgombrai la mente e subito e mi fu ben chiara la loro natura. Fermai il gruppo, non era mia intenzione spaventare i nani che fedeli mi avevano accompagnato fin lì e tanto meno allontanare quelle anime inquiete che da tempo ci stavano alle calcagna.
Recitai una breve preghiera e ascoltando le mie parole il Divino venne in mio soccorso.
Le presenze che inizialmente svolazzavano attorno a me e ai miei compagni, posarono i piedi a terra e malgrado non ne avessero nessuna intenzione, tornarono ad essere tangibili e mortali.
Una di loro, probabilmente la loro guida mi si affiancò, lanciandomi sguardi che nulla avevano di amichevole di intimò di scendere dal carro "nano, visto che hai fatto questo, sicuro potrai anche far altro" disse con voce sgraziata urlando e sputacchiandomi in faccia.
Io, le sorrisi, scesi dal carro e le spiegai con parole semplici quali fossero le mie perplessità "donna, voi avete iniziato a ronzare attorno ai miei uomini e..." cercando le parole giuste feci una pausa.
"E..." disse lei aspettando un'altra scusa plausibile per dimostrare che io avevo ragione e lei torto.
"e... uno dopo l'altro sono rimasti prigionieri del vostro influsso".
"Deboli e sciocchi. Ecco cosa siete. Questa gola ci appartiene, voi siete passati, voi avete corso il rischio, voi ne avete pagato il prezzo".
Tentai di cercare il modo migliore per sbrogliare quel disguido, avrei potuto dirle che era l'unica strada possibile, avrei potuto spiegarle che eravano solo di passaggio e malgrado l'apparente contrasto avuto, non era mia intenzione interferire sulle loro misere esistenze, avrei potuto...
"Ora noi continueremo il nostro viaggio e voi ci lascerete passare come se nulla fosse. Vi prometto che al ritorno cambieremo strada e che non diremo di voi ad anima viva".
"Pensate di farci paura?" disse la donna mostrandosi fin troppo superiore a me e alla mia fede.
"No e non ne ho mai avuto intenzione ma devo arrivare a Cromixell prima che faccia giorno e se voi sarete un impedimento a che ciò avvenga allora io estirperò questo impedimento".
La donna sorrise e simulò un briviido "che paura mi avete messo" disse digrignando poi i denti.
"Non occorre che mi mostriate quanto sapete di teatrino. Noi proseguiremo" e detto questo torna sul carro, guardai i sei nani alle mie spalle e pregai per loro.
Le donne tornarono, dopo quel breve concigliabolo tornarono nella loro forma iniziale e si fecero più vicine a noi circondandocii.
"Allora l'avete voluto" dissi con fare minaccioso e senza attendere alcuna reazione socchiusi nuovamente gli occhi e iniziai a pronunciare la preghiera che avrebbe definitivamente sgombrato il passo.

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