martedì 13 giugno 2017

Recensione: Wonder Woman



La Dc targata Warner Bros mette a segno un punto importante nella battaglia contro la Marvel targata Walt Disney e in questa guerra tra cugini di supereoi spunta il nome di una donna: Wonder Woman.
Probabilmente molti di voi ricorderanno i telefilm che passavano la sera in Rai alcuni decenni fa, questo film ne fa un sol boccone e riesce ad appassionare anche coloro che di fumetti ne hanno letti davvero pochi.
La storia ha inizio in una Parigi di cultura, esattamente al Louvre, giusto per far un collegamento con il Batman vs Superman che l'aveva vista fare una comparsata non del tutto inopportuna.
Ora la Dc che vuole seguire le orme della cugina più patinata ci introduce una nuova eroina e con le immagini ci porta su un isola (girato in Italia) dove il tempo si è fermato all'età greca.
Le amazzoni vicono su quest'isola apparentemente indisturbate e intoccabili e qui trascorre giorni felici Diana una bimba vogliosa di diventare grande e soprattutto, avendo degli esempi belligeranti nella zia e nelle altre donne, vogliosa di imparare l'arte della guerra.
La madre, regina delle amazzoni, al contrario vuole tenerla al sicuro, lotano dalla violenza del mondo che circonda quest'isola felice.
Ma un brutto giorno...
La prima parte del film passa meravigliosamente bene e introduce lo spettatore alla conoscenza del nuovo personaggio Dc senza troppi traumi e scossoni e neppure senza dilungarsi troppo in spiegazioni che risulterebbero noiose.
Poi, un fatto inaspettato ci porta direttamente alla seconda parte e qui il film prende una piega totalmente diversa, l'avventura e l'intrigo si amalgamano in un sussegguirsi di eventi bellicosi che ci portano a scoprire quello che avevamo appena intravisto nella pellicola che in precedenza l'aveva vista comprimaria; una vecchia foto scattatta durante la guerra che la ritraeva insieme a quattro uomini piuttosto improbabili in divisa.
Gli effetti speciali e l'abbondante uso dello slow motion rendono giustizia ad una  Gal Gadot guerriera divinamente bella che, alla ricerca di Ares è convinta uccidendolo di far cessare ogni belligeranza insita nell'uomo.
La falsa ingenuità della giovane Diana e l'avventatezza del Steve Trevor innamorato dell'eroina, portano inevitabilmente a battute e momenti equivocanti gestiti assai bene dal regista che non devia per nulla la storia in strani percorsi rosa ma che al contrario fanno sorridere senza stonare troppo.
Lo scontro finale con esplosioni, duelli di spada e fraseggi azzeccati tra le due divinità nulla hanno a che vedere con i vecchi lavori tratti dai fumetti della Dc e introducono così un nuovo dei tanti personaggi che popoleranno il progetto della Dc Extended Universe che si svilupperà da qui in avanti. Voto 6,5

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