giovedì 12 ottobre 2017

Recensione Blade Runner 2049

Denis Villeneuve mi aveva già impressionato e parecchio con il film di fantascienza Arrival e ora cimentandosi nel sequel di Blade Runner devo dire che ha superato molte delle mie aspettative. 

Premetto che Arrival mi è piaciuto molto di più forse perché non doveva reggere il confronto con un prequel della maestosità di "Blade Runner".
Il film secondo me è "spendibile" nel senso che ha mantenuto molte delle caratteristiche del precedente, sia dal punto di vista della lentezza che dal punto di vista fotografico-sequenziale. La storia troppo spesso cade nel banale e la colonna sonora malgrado non sia all'altezza di quella suonata da Vangelis, che nel primo film aveva davvero fatto la differenza, riesce comunque a far risaltare alcune scene chiave. 
Avevo qualche perplessità sulla comparsa di Harrison Ford ma tutto sommato, così come la piccola parte destinata al suo vecchio collega Edward James Olmos hanno ben figurato riuscendo nell'intento di fare da collante al primo più blasonato film.
Gli effetti speciali, fortunatamente pochi, rendono giustizia al genere fantascienza un po' retrò. 
Se poi confrontiamo le Los Angeles del primo e del secondo film, notiamo una evoluzione immagignifica interessante dove la realtà virtuale, soprattutto pubblicitaria continua ad essere al centro della scena. Peccato solo per la banale idea dei rifiuti non solo umani, fuori dal muro, ormai un po' troppo usata, forse ci si aspettava qualcosa di più geniale da un regista che aveva inventato gli "eptapodi" extraterrestri di Arrival.
Ne faranno un seguito? Io francamente spero di no, si sa che i flm quando superano il secondo episodio scadono sempre più verso l'abisso... Voto 6,5

Nessun commento:

Posta un commento

Cosa ne pensate?