lunedì 13 novembre 2017

Essenze di donna

Era andata via da poche ore, nulla l'avrebbe mai sostiuita.

L'uomo, rimasto solo in quella grande casa si guardò attorno, tutto le ricordava lei, i piatti ancora intrisi di sugo della pasta che le aveva preparato in fretta e furia, il divano dove avevano passato ore a parlare quasi sussurrandosi alle orecchie i loro più reconditi sogni e segreti, poi il bagno dove ancora aleggiava il suo lieve profumo e infine, quando entrò nella camera padronale gli venne un tuffo al cuore, il letto era ancora sfatto, e forse solo con la sua fervida immaginazione riconobbe ancora le forme che il suo esile ma sublime corpo aveva lasciato sul talamo.
Si coricò al fianco di quell'impercettibile traccia e affondando il viso nel cuscino ispirò profondamente, riconobbe immediatamente il profumo del delicato trucco che aveva ornato il suo viso dai tratti non semplici da descrivere, poi si rotolò sul fianco destro e allungando una mano fece un gesto istintivo, accarezzò il copriletto dove lei si era adagiata nuda, guardò il comodino, la bottiglia dell'olio era ancora lì come se volesse dirgli qualcosa.Quasi avvertendo un lieve dolore richiuse il tappo cancellando l'aroma di mandorle che aveva diffuso sulle sue mani e sulla delicata schiena di lei.
Volse nuovamente lo sguardo verso la finestra, la fioca luce della giornata uggiosa proiettò un bagliore bislacco sul pavimento e poi allungandosi raggiunse quei solchi quasi impercettibili; l'uomo socchiuse gli occhi come se quell'immagine lo abbagliasse e dopo alcuni secondi, quando li riaprì la vide, era ancora lì i suoi languidi occhi da cerbiatta si specchiarono nei suoi, gli sorrise e il suo viso come già aveva fatto altre volte si illuminò mostrando il suo lato di bambina biricchina.
Quella visione fugace, quando scomparve, lo fece trasalire, un sospiro lo cose d'improvviso e subito dopo il singhiozzo prese a tormentarlo. Alzandosi per raggiungere un bicchier d'acqua, un pensiero lo assalì "che fosse la presenza di lei a dargli quei lievi sussulti ripetitivi?" scosse il capo, sorrise tra sé e sé riprimendo un ulteriore sussulto, poi decise che non avrebbe cercato di fermarli soffocandoli con l'acqua fresca che già aveva preparato, si sedette sul divano e attese, e quando l'ultimo singulto gli morì in gola il campanello suonò.
Un brivido gli percorse la schina l'adrenalina salì e lui di scatto si precipitò alla porta, il citofono gracchiò disturbato dal maltempo che fuori imperversava, poi dopo quei fastidiosi rumori la voce di lei si fece largo inconfondibile "sono io".
E fu solo allora che tornò il sereno...

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