venerdì 6 ottobre 2017

Operazione Sepulchrum - Quarta parte


Quando la campana smise di battere i rintocchi la notte tornò silenziosa, ma qualcosa di spaventoso stava per compiersi in quel piazzale.

I sepolcrali, decisero di affrontare quel gruppo di gentaglia che aveva invaso il proprio territorio. Non sembrarono capire quali fossero le potenzialità dei loro improvvisati nemici ma dai loro oggi e dai loro gesti fu chiaro fin da subito per gli otto militi che avevano deciso di restare spettatori della mattanza che si sarebbe compiuta di lì a poco, che avevano una certa fretta.
Ora restava da capire come mai avessero fretta di far fuori gli zombi e cosa avessero intenzione di fare con le donne vestite di bianco.
Il gruppo degli zombi guardò il fronte dei nemici che andava armandosi e con la flemma mostrata in precedenza iniziò barcollando, a camminare verso di loro.
Lo scontro si fece cruento, i vampiri scelsero non tanto di cercar riparo quanto di frapporre tra loro e gli zombi qualsiasi tipo di oggetti, paratie di metallo, gomme, casse, scelsero qualunque cosa potesse intralciare il cammino degli affamati zombi che malgrado venissero colpiti da salve di proiettili non sembravano pronti a morire.
Quelli colpiti numerose volte al cranio, caddero per non rialzarsi più, mentre quelli colpiti in altre parti del corpo, dopo una rovinosa caduta, seppur lentamente, si rialzarono continuando inesorabilmente ad avvicinarsi alle loro prede.
I componenti dei due fronti avevano subito più o meno la stessa sorte alcuni mesi prima, la colpa era da imputare ad una ditta farmaceutica che per ordine e sovvenzione dell'esercito aveva sperimentato sieri diversi su individui diversi, riuscendo anche se solo in parte, a creare supersoldati.
L'esercito aveva cercato di mantenere uno stretto riserbo sia su tali esperimenti sia sui risultati ottenuti ma la fuga di diversi esemplari sia di un gruppo che dell'altro aveva  acceso una caccia spietata e i media erano andati a nozze infarcendo le notizie facendole arrivare ad un livello tale che prima o poi sarebbero diventate leggendarie.
Ecco il motivo di quella chiamata per gli otto militari, dovevano epurare la zona dove, fonti ben informate avevano visto aggirarsi diversi individui sospetti.
Certo nessuno di loro e probabilmente neppure nessuno dei loro superiori poteva immaginare che le cavie umane si fossero per un infausto caso radunate tutte nello stesso posto e che altri, non ben ancora identificati fossero stati presi di mira dai due gruppi segnati dal virus.
Lo scontro andò avanti un'ora buona e i caduti furono numerosi sia da una parte che dall'altra.
Mentre i famelici zombi, una volta raggiunte le loro prede non disdegnarono di assaggiarne arti o altro, l'altra fazione, anche loro bramosi di sangue non si attentarono neppure per un istante di assaggiare quello dei loro antagonisti presumendo probabimente che fosse infetto.
Un gruppo di "sepolcrali" era rimasto in disparte a controllare le donne vestite di bianco, le avevano, non senza faticare, fatte sedere e le avevano circondate non permettendo loro nessuna via di fuga.
Lo scontro, che sarebbe comunque andato per le lunghe per via della ferocia dei due contendenti, si interruppe bruscamente quando dal cancello principale fece la sua comparsa un terzo gruppo guidato da un essere piuttosto bizzarro.
Alto più del normale e molto robusto aveva un pallore cadaverico, ventre prominente mezzo nudo,  indossava solo delle lunghe braghe e delle protezioni alle braccia. A rendergli un aspetto sinistro era la maschera che gli copriva buona parte del viso dalla quale partivano due tubi che si perdevano alle sue spalle dove probabilmente aveva una bombola di ossigeno. Armato di varie pistole si fermò silenzioso guardando la mattanza che stava avvenendo nel piazzale, poi volse lo sguardo verso il gruppo di "sepolcrali" che teneva in ostaggio le donne vestite di bianco, e fu allora che dalla sua bocca si levò un grido agghiacciante, seppur in parte attutito dalla maschera riuscì ad attirare l'attenzione di tutti i presenti che interruppero il combattimento.
Gli zombi si allontanarono dalle loro prede e sui loro visi si lesse un inconfondibile sentimento di paura. Tra gli esponenti dell'altro gruppo serpeggiò un brusio, veloci tornarono vicini al manipolo dei loro compagni che tenevano le prigioniere. Certo sapevano qualcosa che ancora agli altri sfuggiva.
"Dunque voi siete i responsabili" parlò lentamente il nuovo arrivato mentre uomini e donne alle sue spalle avevano preso le armi e le stavano puntando verso i "sepolcrali".
Nessuno rispose ma fu allora che gli otto militari presero una decisione, bisognava intervenire al più presto, forse non solo per "ripulire" la zona, ma anche per capire meglio cosa stesse succedendo. (Foto di Alessandra Russo)
#zombi #vampiri #sepulchrum

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